In questo week end, ecco gli appuntamenti nel territorio di confine tra Piemonte e Liguria. Da Novi Ligure a Gavi, da Bosco Marengo alla Val Borbera, senza dimenticare i Castelli dell’alto Monferrato. Ecco i nostri suggerimenti anche in funzione delle previsioni meteo
Il territorio del Distretto del Novese offre diverse le proposte per soddisfare un po’ tutti i gusti, passeggiate, arte, cultura, storie di ciclismo eroico.
Weekend tra Piemonte e Liguria: arte, cultura
- Complesso Monumentale di Santa Croce a Bosco M. Apertura della chiesa: al lunedì al venerdì: 10-12 / 15-18 escluso il mercoledì giorno di chiusura sabato e domenica: 10-12 / 16 – 19. La parte conventuale e il Museo di Santa Croce aperta il sabato e la domenica (per info e prenotazioni n. 331/4434961).
- Novi Ligure: Venerdì pomeriggio, sabato e domenica apertura del Museo dei Campionissimi
- Forte di Gavi. Domenica 5 maggio torna l’iniziativa #domenicalamuseo con ingresso gratuito. Scopri tutte le aperture qui
- Libarna scopri qui tutte le aperture dell’area archeologica sita a Serravalle Scrivia
- Casa Coppi a Castellania Coppi apertura sabato 14.30-18 e la domenica 10-12 e 14.30-18
Weekend tra Piemonte e Liguria: fiere e manifestazioni
Bosco Marengo: Festa Patronale San Pio V. La fiera si svolgerà sabato 4 maggio
Novi Ligure: Concerto che la Corale Novese terrà Venerdì 03 Maggio 2024 alle ore 21.00 presso la Chiesa di Nostra Signora Assunta della Pieve di Novi Ligure.
Novi Ligure: sabato 4 maggio, dalle 15 alle 17, visite gratuite alla Basilica della Maddalena, a cura degli studenti del Corso Turistico dell’Istituto “Ciampini – Boccardo” di Novi Ligure. Una delle peculiarità di questo edificio sacro è la statua della “Mater dolorosa”, o “Maria sotto la croce” che fa parte del gruppo ligneo del Calvario realizzato negli anni Novanta del Cinquecento dall’artista fiammingo Daniel Hucquelier e dalla sua bottega. La Vergine Maria è raffigurata non sotto il Cristo in Croce (lì vediamo Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista), ma ai piedi della collina del Calvario, tra Maria di Cleofa e un’altra Maria (che i Vangeli non indicano in maniera univoca) che la sorreggono mentre sta svenendo per il dolore di vedere il proprio figlio crocifisso come se fosse un malfattore. La raffigurazione di Maria svenuta, presente nell’arte sacra fino a tutto il Medioevo (ricordiamo, come esempio, quelle di Giotto nella Basilica Superiore di S. Francesco ad Assisi e del pittore fiammingo quattrocentesco Rogier van der Weyden), venne osteggiata all’epoca della Controriforma, durante la quale si indicò agli artisti di rappresentarla sofferente sì, ma per un dolore più contenuto e meno “appariscente”, più adatto a colei che il cardinale gesuita Roberto Bellarmino collocò “media inter Christum et Ecclesiam” (a metà, e quindi mediatrice, tra Gesù Cristo e la Chiesa). Per questo motivo trovare una raffigurazione di questo tipo realizzata alla fine del Cinquecento è una rarità che può essere spiegata, almeno in parte, dallo spirito di indipendenza che le Confraternite, in quanto nate da libere aggregazioni di fedeli e costantemente rette da statuti che prevedevano libere elezioni per gli incarichi, hanno per loro natura mantenuto, con la dovuta prudenza, è chiaro, anche durante l’intero periodo della Controriforma.
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Foto di copertina by Edoardo Paulin