Sull’origine del nome Novi si sono fatte numerose ipotesi, fra cui l’associazione col numero nove, dai probabili nove castelli o villaggi che si sarebbero uniti nel fondarla. Tuttavia tale ipotesi viene meno per la presenza di un decimo castello sul luogo dove effettivamente sorse la città.
E’ possibile anche che il nome derivi dalla corte nuova fondata nell’alto medioevo. Prime testimonianze dell’esistenza di Novi risalgono alla fine del 900 d.C. in alcuni documenti imperiali di donazioni. Dal 1447 ha inizio un fiorente periodo di sviluppo della città sia sul piano economico e demografico sia su quello artistico. Novi aveva assunto infatti il ruolo di avamposto della repubblica di Genova nella pianura Padana, diventando capoluogo dell’Oltregiogo, il territorio compreso fra l’ovadese e il tortonese. E’ a partire da quegli anni che ha inizio l’afflusso di numerose famiglie nobili genovesi che qui costruirono i numerosi palazzi e le numerose ville nelle campagne circostanti. Questo fatto ha determinato una notevole influenza da parte della cultura ligure sul territorio novese, come ne testimonia la parlata locale che conserva abbondanti elementi del dialetto genovese.Tale periodo di fioritura si mantenne pressoché ininterrotto considerando anche che Novi fu risparmiata dalla peste del ‘600; ciò portò, in segno di ringraziamento, alla riedificazione della chiesa della Collegiata di S. Maria Assunta. Le attività industriali che fino alla fine dell’800 furono incentrate sulla lavorazione della seta e della canapa trovarono notevole impulso con la costruzione della ferrovia Torino-Genova nel 1854. Col ‘900 sorsero altre industrie prima nel settore dolciario ed elettrico e in seguito in quello metallurgico e meccanico, facendo di Novi un notevole centro industriale.