Don Carlo Sterpi, dapprima collaboratore di Don Orione, fu il suo primo successore alla guida della Piccola Opera della Divina Provvidenza a Tortona.
Nella sua casa natale, una costruzione del ‘600, nel Comune di Gavazzana (ad oggi comune soppresso e fuso con il Comune di Cassano Spinola), ospitò nel 1943, per sottrarre ai rigori delle leggi razziali, lo scultore ferrarese di origine ebraica Arrigo Minerbi che Don Sterpi aveva conosciuto quando realizzò l’opera il «don Orione morente» (ora nella cappella del Piccolo Cottolengo di Tortona). Ma anche il rifugiarsi a Gavazzana non preservava dal rischio elevato di una cattura e della conseguente deportazione, pertanto Don Sterpi provvedette «a farlo trapiantare in 24 ore a Roma», dove c’erano diverse case degli orionini; Minerbi venne nascosto nel collegio orionino San Filippo Neri.

Il documento di Minerbi, del 3 dicembre 1943, è firmato dall’orionino Don Gaetano Piccinini, dichiarato “Giusto tra le Nazioni”
Dall’archivio Don Orione è stato ritrovato il documento riguardante proprio il famoso scultore ebreo che venne registrato e accolto all’Istituto San Filippo Neri di Roma con il nome di Arrigo Della Porta. Il documento, datato 3 dicembre 1943, quaranta giorni dopo la prima e unica deportazione di Ebrei da Roma è firmato dall’orionino Don Gaetano Piccinini, dichiarato “Giusto tra le Nazioni”. Nel documento compare la foto di Arrigo Minerbi con il nome “Arrigo Della Porta” e risulta nato a Reggio Calabria.
Minerbi fu autore di molte celebri opere: dalla porta settentrionale della facciata del Duomo di Milano che terminò dopo la guerra(la porta del Duomo di Milano venne inaugurata e benedetta il 5 giugno 1948) , al Don Orione morente di Tortona, al sarcofago della madre di D’Annunzio, al busto di Eleonora Duse al Vittoriale.
Ad oggi la casa natale di Don Carlo Sterpi e’ sede del GavazzanaBlues.