Il Novese, nella seconda metà dell’800, era un territorio particolarmente legato alla produzione della seta: nel 1840 sono censite a Novi Ligure ben 67 filande per la produzione del filato “bianco di Novi”, la fibra tessile più pregiata d’Europa, quotata addirittura alla borsa merci di Londra. Esse impiegavano 3340 operaie, producendo quasi trecento quintali di seta grezza all’anno (un chilogrammo di questo prezioso filato costava circa settanta lire, quasi due mesi e mezzo di paga di un’operaia di filanda).
Domenica 8 dicembre 2019, abbiamo sperimentato un nuovo itinerario dal titolo Seguendo un filo di seta, realizzato dal Distretto del Novese in collaborazione con Oneiros Incoming by Il Mondo di Valigia C&D Viaggi sas e visto il successo verrà inserito tra le proposte 2020, in occasione dell’anno del Barocco Piemontese.
Ecco il fotoracconto:
- Ex filanda Payen oggi edificio residenziale in Corso Piave
- Basilica della Maddalena oltre al grandioso complesso ligneo del Calvario, realizzato da artisti fiamminghi verso la fine del Cinquecento, il gruppo ha potuto ammirare i preziosi paramenti custoditi dalla Confraternita
- Chiesa Collegiata, duomo della città: entrati, oltre ai capolavori qui custoditi, si è potuto ammirare il velo della Madonna Lagrimosa (inizio XVIII secolo) e ascoltare Don Massimo svelare il simbolismo dei soggetti ricamati
- Corte Peruzzo, ai piedi di un grande gelso proprio all’interno del centro storico della città, ascoltando il racconto della storia del “Bianco di Novi” grazie alla collaborazione della Signora Peruzzo che ha ricordato la testimonianza di sua mamma e l’arch. Paola Marenzana, esperta della sericoltura nel territorio novese
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Un grazie di cuore a tutte le persone che aderendo all’iniziativa ne hanno decretato il suo successo e al supporto della Confraternita della Maddalena, della Comunità Pastorale “S. Teresa di Calcutta” di Novi Ligure, di Don Massimo, della famiglia Peruzzo, dell’arch. Paola Marenzana, esperta della sericoltura nel territorio novese e di Andrea Scotto.