Il Consorzio Tutela del Gavi è al lavoro per mettere appunto un progetto post emergenza che si chiama ‘Valore Gavi’ e mira a contrastare gli effetti del coronavirus.
‘Valore Gavi’ lavora per creare la ‘Destinazione Gavi’ anche grazie all’accordo con un tour operator che opera a livello nazionale e internazionale. Si tratta di un programma che consente al territorio di promuovere professionalmente le diverse esperienze che lo caratterizzano.
Con l’inizio dell’anno si è avviato un inedito gioco di squadra per mettere a sistema le risorse presenti nel territorio. E’ stata favorita la cooperazione tra istituzioni, operatori pubblici e privati, tra cui anche il Distretto del Novese.
Iniziative in corso o programmate
Nell’ambito di Valore Gavi, il progetto che vuole contrastare gli effetti del coronavirus, sono diverse le iniziative in corso o in programma.
E’ in corso una indagine conoscitiva tra produttori vinicoli e operatori dell’accoglienza (ristoranti, alberghi e B&B) finalizzata alla creazione di offerte turistiche mirate ed esperienziali. Le proposte saranno dedicate sia al bacino di utenza proveniente dalle aree milanesi, liguri e piemontesi che ai visitatori annuali dell’Outlet di Serravalle.
A complemento dell’azione di promozione territoriale, il progetto prevede l’avvio di un piano multimediale (video + web + social media). Questo sarà diretto al pubblico degli operatori del settore e dei winelovers, per affiancare i produttori nella promozione del Gavi docg.
Collante di questa azione a due dimensioni è il soggetto della nuova etichetta istituzionale Gavi docg, affidata all’artista e illustratore Riccardo Guasco.
Le criticità per il Gavi al tempo del coronavirus
“Stiamo constatando come l’allarme sanitario internazionale stia colpendo duramente anche il comparto vinicolo” – segnala Roberto Ghio, Presidente del Consorzio Tutela del Gavi – “I produttori continuano a imbottigliare, ma i lavori in cantina sono rallentati dalle disposizioni governative, e paventiamo la contrazione dei consumi, dovuta alla chiusura delle enoteche e dei ristoranti in Italia e all’estero, che è il mercato di riferimento per la nostra denominazione. Questo non è il momento di subire passivamente, ma dobbiamo agire organizzando le azioni più efficaci per interpretare il post coronavirus, auspicando che arrivi presto, con iniziative di servizio per i produttori associati e per tutto il territorio del Gavi”.