L’industria tessile novese al tempo di Coco Chanel

Era il 19 agosto del 1883 quando nasceva in Francia Gabrielle Bonheur Chanel che passerà alla storia come Coco Chanel, la stilista più rivoluzionaria del ‘900.

Il successo è segnato da alcune date fondamentali:

1916 quando Rodier, industriale tessile francese, le concede in esclusiva il jersey, tessuto che si rivelerà perfetto per le sue creazioni che ben si abbinavano all’alta vestibilità. Nell’immaginario di tutti la moda Chanel, va di pari passi con il binomio bianco e nero e i “non colori” grigio , beige, blue scuro che probabilmente si rifanno alla sua infanzia vissuta in un orfanotrofio gestito da suore.

1920 anno in cui apre la sua prima boutique a Parigi al n. 31 di Rue de Cambon e da questo momento, la strada sarà un successo dietro l’altro. Crea il suo primo e celebre profumo, Chanel N.5, una fragranza senza tempo che, ancora oggi, è considerata una delle migliori al mondo e poi la nascita della Chanel 2.55, ovvero la borsa più copiata al mondo dal giorno in cui è stata creata.

E su questo Coco  diceva: “essere plagiati è il più grande complimento che si possa ricevere: succede solo ai grandi”.

E mentre in Francia Chanel rivoluzionava la moda partendo tutto da un tessuto, il  jersey, cosa succedeva in Italia e precisamente nel Novese?

Il Novese, nella seconda meta dell’800 era un territorio legato alla produzione della seta, delle 121 filande di seta, 38 era dislocate in questa porzione di territorio.

Avevamo da un lato le filande con la produzione della famosa “seta bianca di Novi” e dall’altra i cotonifici: la famiglia Raggio avviò nel 1883 a Novi Ligure, nell’attuale via Antica Genova, uno stabilimento per la filatura del cotone che era specializzato nella produzione di sola tela di cotone.

Filanda Paien Novi Ligure (ad oggi edificio residenziale in Corso Piave)

La Famiglia Dellepiane aveva quattro opifici: due nel genovesato, uno a Novi e uno a Tortona. Lo stabilimento novese si trovava nell’attuale Via Pietro Isola- Spazio Verde .
Negli anni 30 operavano a Novi anche il cotonificio Tosi – Parodi ed il cordificio Barella.

Ricevuta di vendita cesti bachi da seta rinvenuta nel palazzo del Firadu’ (filanda) a Francavilla Bisio. Foto concessa al distretto del Novese da Gianna Bagnasco

Nel circondario la maggiore presenza industriale fu un impianto integrato di filatura e tessitura fondato dai Fratelli Gerard a Vignole nel 1870 e rilevato da Carlo Figari che costruì il Cotonificio Italiano poi Cotonificio Ligure.

Anche a Borghetto di Borbera esisteva la Filanda,  il proprietario era il rag. Enrico Anghinelli “Cacciatore delle Alpi “ combattente con il Generale Giuseppe Garibaldi. Quei locali ora ospitano il Centro estivo “Le Bolle Blu“.

Anche nella zona tra Voltaggio e Carrosio l’allevamento del baco da seta raggiunse una diffusione importante che portò  all’apertura prima della Filanda di Voltaggio e in seguito,  del Filatoio di Carrosio.

Ad oggi quegli edifici hanno lasciato il posto a nuove destinazioni, appartamenti, uffici, residenze.

Domenica 8 dicembre alle 14.30 a Novi Ligure partirà una passeggiata nel centro storico alla scoperta del #BiancoNovi dal titolo Seguendo un filo di seta  Costo: 3 euro. Info e prenotazioni: info@distrettonovese.it o 335 5392548 (WhatsApp).

Come diceva Chanel

“La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti.La moda è nel cielo, nella strada, la moda ha a che fare con le idee, il nostro modo di vivere, che cosa sta accadendo”.

Fonte dati sulle industrie tessili novesi Novi Ligure e l’Italia nel 1934 e dintorni- Eugenio Spigno

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