Le celebrazioni del 27 gennaio a Novi Ligure

Gunter Demnig ideo’, nel 1995, le “Pietre d’Inciampo” da incastonare nel selciato in memoria delle vittime nei campi di concentramento.
A Novi Ligure, venne installata, il 15 gennaio 2018, quella dedicata alla memoria di Silvio Salomon Ottolenghi, davanti alla sua ultima abitazione, situata in via Cavour 67.
Silvio Salomon Ottolenghi, nato ad Acqui Terme il 5 maggio 1889, dopo aver vissuto per alcuni anni a Torino dove sposò Teresa, si trasferì a Novi Ligure. I due ebbero 5 figli ed essendo Teresa cattolica, questo permise loro di non essere minimamente toccati dalle leggi razziali.
Silvio Ottolenghi, all’alba del 29 giugno 1944, fu portato via dalla sua casa e deportato ad Auschwitz da cui non fece ritorno, morì il 6 agosto dello stesso anno.

Venerdì 27 gennaio, in ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico durante l’ultimo conflitto mondiale, il comune di Novi Ligure organizza, alle ore 16, l’inaugurazione della mostra documentaria “Il treno di Teresio. Qui non ci sono che uomini – I Deportati del Trasporto 81 – Bolzano – Flossenbürg | 5-7 settembre 1944”, allestita al primo piano della Biblioteca Civica. L’esposizione, che sarà introdotta e descritta dall’intervento di Cesare Manganelli (direttore della Biblioteca dell’Isral, storico della deportazione e autore di svariate pubblicazioni), ricostruisce le caratteristiche del trasporto di 432 prigionieri politici partito da Bolzano il 5 settembre 1944 e arrivato a Flossenbürg, nel nord-est della Baviera vicino al confine con la regione dei Sudeti, il 7 settembre. Si tratta del “trasporto 81”, secondo la ricostruzione fatta da Italo Tibaldi, un sopravvissuto del campo di Mauthausen, che attribuì un numero progressivo ai trasporti dall’Italia, giungendo a censirne 123. Tra i prigionieri spicca la figura di Teresio Olivelli, fondatore del giornale clandestino “Il ribelle” e animatore della resistenza cattolica in Lombardia, ricordato praticamente da tutti i superstiti come esempio di difesa della propria e altrui umanità nel lager e che il 17 giugno 2017 è stato riconosciuto Beato dalla Chiesa Cattolica. I 432 deportati provenivano da varie regioni, appartenevano a tutte le classi sociali ed erano espressione dei diversi orientamenti politici dell’antifascismo, nonché rappresentativi di tutte le componenti della Resistenza italiana ed europea: membri dei Cln, partigiani, antifascisti impegnati nell’aiuto di prigionieri alleati ed ebrei. Il lavoro di ricerca che ha permesso la realizzazione di questa mostra – avvalendosi di documenti concessi dal Memoriale del campo di Flossenbürg, di testi appartenenti alla memorialistica, di carte provenienti da archivi di diversi Istituti storici e Fondazioni e dei disegni di Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi sopravvissuti del trasporto 81 –  consente di conoscere le loro biografie, la loro vicenda politica, e di ricostruirne il percorso dall’arresto all’arrivo a Flossembürg e a quello che ne è seguito.

A seguire, alle ore 17,30, ci si sposterà nell’Androne di Palazzo Dellepiane (Piazza Dellepiane) dove si svolgerà la cerimonia “Luci della Memoria”. Dopo i saluti del Commissario Straordinario Paolo Ponta, si procederà all’accensione dei lumi e alla lettura dei nominativi dei deportati della zona, a cura dei ragazzi dell’Istituto Amaldi. Contestualmente, sempre a cura dei ragazzi del Liceo cittadino, verrà allestita una breve rappresentazione intitolata “La valigia dei ricordi”.

La cerimonia proseguirà subito dopo in via Cavour n. 67, davanti alla pietra d’inciampo per ricordare il deportato novese Silvio Salomon Ottolenghi.     

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